Un
viaggio con la V maiuscola
Par Andrea Fiocchi
Un viaggio dall’altra parte del mondo. Da molto tempo, pensavo ad un viaggio in Nuova Zelanda, Aotearoa nella lingua dei Maori, un Paese quasi agli antipodi dell’Italia, ben 18.500 km in linea d’aria da noi. Ho letto molti resoconti di viaggio e sentito viaggiatori che l’avevano visitata, i pareri sinceramente non erano univoci, molti lamentavano l’uniformità di molti paesaggi, troppe pecore e mucche, il tempo variabilissimo, è simile alle Alpi ecc ecc, molti invece erano i commenti entusiastici, sia per le bellezze naturali che per la qualità della vita, quindi ho pensato , quale è il miglior modo di capire un Paese, vederlo di persona, così ho convinto l’amico Stefano, ma soprattutto le Mogli, a partire per quest’avventura , l’ennesima in 28 anni di viaggi assieme. Molto ha contribuito, soprattutto per le Signore, l’estensione al mare delle Isole Cook, ed alla splendida e remota Laguna di Aitutaki, quindi la promessa di sole, spiagge bianche e cieli azzurri.
La Rete mi ha dato una grossa mano per pianificare un itinerario tale da poter toccare le mete più interessanti di questo Paese, in un numero limitato di giorni, dico subito che la Nuova Zelanda è un Paese super organizzato dove tutto e facile, ed altrettanto facile è incastrare voli internazionali, voli interni, noleggio auto ed sistemazioni Alberghiere. Dopo tutte queste premesse, finalmente il 28 Agosto dopo un lungo volo, spezzato però nella bellissima Singapore, abbiamo toccato il suolo Neozelandese nell’Aeroporto di Auckland. Certo siamo partiti dal caldo estivo, e ci siamo trovati al fresco dell’inizio primavera, ma nessun problema, un piumino addosso e via a vivere questa bella città, dove si mescolano i grattacieli con le dimore Vittoriane, i grandi shopping center con gli edifici di chiara foggia Britannica, le severe Chiese e i Parchi pieni di fiori, e poi la folla cosmopolita che affolla le strade e gli innumerevoli ristoranti, per ogni tipo di cucina. Non ci lasciamo scappare la visita al negozio degli All Blacks, la famosissima squadra di Rugby, ma il nostro è un viaggio on the road, quindi via con la Toyota a noleggio, direzione il Tongariro Nat.Park.»
Le strade in Nuova Zelanda sono molto scorrevoli e così ci si può tranquillamente godere il verde ed ondulato paesaggio senza lo stress del traffico.Una cosa va subito detta, in NZ le pecore e mucche sono veramente tante , e noi rimaniamo stupiti da questa moltitudine di animali che pascolano apparentemente libere nelle grandi fattorie. Dopo una prima tappa alle Waitomo Caves famose per gli insetti luminescenti che le popolano e che creano nel buio un’incredibile effetto « cielo stellato », raggiungiamo Ohakune,la città delle carote località ai piedi del Tongariro Nat.Park, che è inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità. Il meteo ci viene incontro, e la mattina un sole splendente illumina le montagne innevate che fanno da contorno alla cittadina. Qui ci sono due stazioni sciistiche, e quindi saliamo di corsa a toccare con mano la neve nella stazione di Mt. Ruhapeu , ai piedi dell’omonimo vulcano alto 2,797 metri. Ma la vera attrazione del Parco è il perfetto cono vulcanico del Mt. Ngauruhoe, che svetta bianchissimo sulle piane rosso brune dell’altopiano.
dato che ha ispirato il monte Doom, nella trilogia del Signore degli Anelli. Lasciamo Ohakune , in direzione della città di Rotorua, città molto famosa per le attività legate alla geotermia, la strada panoramica, chiamata Desert Road, regala stupendi scorci sui vulcani innevati del Tongariro, che svettano nell’altopiano desertico. Ma prima di Rotorua, non potevamo farci mancare la visita di Matamata, diventata meta turistica importantissima della Nuova Zelanda, perchè qui si trova Hobbiton, il set cinematografico dei film, il Signore degli Anelli e gli Hobbit. La location di Hobbiton, è fantastica, circondata da verdissime colline erbose, popolate da pecore e mucche, un luogo veramente irreale. Rotorua è l’ultima nostra tappa nell’Isola del Nord, e qui visitiamo il villaggio Maori di Whakarewarewa, dove le case sono state costruite all’interno di una zona geotermica, con pozze fumanti di acqua bollente, gayser e fanghi ribollenti.
Lasciamo l’auto e montiamo su un’aereo Air NZ, direzione Christchurch nell’Isola del Sud, la città più Inglese del paese, purtroppo severamente colpita da un terremoto nel 2011, che ha lasciato profondi segni ,visibili anche ora. Noleggiata un’altra Toyota partiamo direzione Lake Tekapo, lungo la « Scenic Route n.72 », che per un lungo tratto percorre le zone rurali del Canterbury.
Il tempo è freddo e piovoso, sui monti nevica, ma il paesaggio è veramente rilassante di un verde intenso e contiamo tantissime pecore, fortunatamente, prima di addormentarci ci fermiamo in un rural shop, che è un emporio , molto Far West, dove i farmer che abitano nelle isolate fattorie, fanno la spesa o si fermano a bere il caffè. Avvicinandosi alla nostra meta il tempo migliora, ed anche il paesaggio cambia, la strada corre inizialmente tra montagne piuttosto tondeggianti , poi le vallate si aprono sull’ innevata catena delle Southern Alps, che separa la costa Occidentale dell’Isola dalle piane Orientali. Raggiungiamo la nostra meta, Lake Tekapo, che ci offre una scenografica vista a 180° del lago contornato dalle montagne innevate, ed anche un magnifico tramonto.
La mattina seguente, sveglia presto e dopo aver ripulito l’auto dal ghiaccio – temperatura -2°, via in direzione del Parco del Monte Cook, Aoraki in lingua Maori. Il sole splende, e rimarrà con noi diversi giorni, le bellissima strada corre tra dolci pendii sino al turchese Lake Pukaki e già in lontananza si intravvede la catena del Monte Cook , 3720 metri, la più alta montagna della NZ. Da qui al Parco, la strada corre lungo il lago, e man mano si avvicina alla catena montagnosa dell’Aoraki, i paesaggi sono sublimi, e obbligano a frequenti soste fotografiche, soprattutto per i contrasti di colore tra la valle giallastra, il verde e poi il bianco accecante dei monti. Alla fine delle strada , una piccola passeggiata ci porta al Tasman Lake, lago formato dal Ghiacciaio Tasman, ai piedi dell’Aoraki, dove galleggiano piccoli iceberg che si sono staccati dal fronte del ghiacciaio. Lasciamo questa meravigliosa zona della Nuova Zelanda del sud, e attraverso lo scenografico Lindis Pass, raggiungiamo Wanaka, la nostra tappa. Qui avevamo prenotato un bellissimo Hotel sul lago,ed alla sera ci siamo concessi una bella cena davanti al camino del ristorante.
prevedeva una lunga tappa, da Wanaka a Milford Sound, nel Fiordland, 350 Km, tra le montagne, quindi partenza molto presto, inizialmente abbiamo seguito l’onda del traffico degli sciatori che da Wanaka si recano alla stazione sciistica di Cardrona, poi superato un passo di 1100 metri, scendiamo verso il lago di Queenstown, da dove inizia un’altra scenic route in direzione di Te Anau e Milford Sound. Questa strada , soprattutto nella parte finale è veramente « scenografica » attraversa zone selvagge, praterie paludose, laghi e laghetti, montagne che precipitano sulle valli, densissimi boschi, non ci si annoia certamente. Per raggiungere il Milford Sound, bisogna passare un tunnel, unico accesso al fiordo, e qui , dato che la strada è senso unico alternato ci si deve fermare, facciamo conoscenza con i simpatici Kea, pappagalli di montagna, che pazientemente girano sopra o sotto le auto in cerca di cibo.
Passata la catena montuosa scendiamo nel Milford Sound, Piopiothai in lingua Maori, fiordo incastonato tra alte montagne, che si allunga verso il Mar di Tasman,per circa 15 Km. Il fiordo è splendido, circondato da ambo i lati da pareti ripidissime alte fino a più di 1200 metri, che si specchiano nelle acque di color blu profondo, boschi e cascate, e foche che si crogiolano al sole. Proprio il sole, qui abbiamo avuto una fortuna incredibile, due giorni di sole nel luogo più piovoso della Nuova Zelanda e tra i più piovosi al mondo.
Nel Milford Sound, avevamo programmato una piccola crociera di 1 giorno e mezzo, che è stata veramente al di sopra delle aspettative, barca grande comoda, belle cabine, mangiare ottimo e soprattutto eravamo in sei , noi quattro ed un altra coppia, quindi più che coccolati dall’equipaggio. Ma è il tempo di tornare a nord, lasciamo il fiordo, con l’immagine del Mitre Peak, alto 1700 metri, innevato che si specchia nel lago, e risaliamo verso Queenstown, vivacissima città, centro di mille attività sportive, circondata da monti innevati ed affacciata sul Lago Wakatipu, il più lungo della Nuova Zelanda. Lasciamo la città con un volo panoramico sulle Southern Alps, direzione Auckland e da li cambio di programma, abbandoniamo la fresca primavera della NZ per il sole ed il mare delle Isole Cook. Per volare nelle Isole, si passa la linea di cambiamento di data, per cui siamo partiti la mattina del 9 Settembre e siamo atterrati a Rarotonga, capitale delle Cook, dopo 4 ore ma dell’ 8 Settembre. Le Cook ci hanno accolto nella maniera migliore, splendido sole, temperatura gradevole, mare dalla mille tonalità di blu ed azzurro, palme e spiagge bianche, proprio l’immagine da cartolina che un viaggiatore si aspetta di trovare nel Pacifico. Rarotonga è una piccola e tranquilla Isola, che si gira tutta in motorino, in circa un’ora. La popolazione è pacifica ed accogliente, e direi felice, molte donne portano coloratissime corone di fiori, e tutti sorridono. Abbiamo trascorso 2 giorni nell’Isola e 2 giorni nell’Isola di Aitutaki, vero paradiso terrestre che si specchia in un mare turchese. Siamo stati una giornata intera in barca nella Laguna dell’Isola, considerata una delle più belle al mondo, navigando tra vari atolli corallini ,verdissimi, circondati da un mare dalle tante tonalità di azzurro e blu, pieno di vita , camminando su lingue di sabbia dorata che si stendono nel mare . Ci siamo veramente riempiti gli occhi…. Ritornati sull’Isola godiamo dell’ultimo tramonto , comodamente sdraiati davanti ai nostri bungalow, sorseggiando ottimo vino Noezelandese, massimo del relax..
Ma ormai è ora di tornare, il viaggio è lungo circa 26 ore di volo fortunatamente spezzate a Singapore, e dopo 20 giorni rimettiamo piede sul suolo Italiano….
Queenstown, vivacissima città, centro di mille attività sportive, circondata da monti innevati ed affacciata sul Lago Wakatipu, il più lungo della Nuova Zelanda. Lasciamo Lasciamo Queenstown con un volo panoramico sulle Southern Alps, direzione Auclkand e da li cambio di programma, lasciamo la fresca primavera della NZ per il sole ed il mare delle Isole Cook. Per volare nelle Isole, si passa la linea di cambiamento di data, per cui siamo partiti la mattina del 9 Settembre e siamo atterrati a Rarotonga, capitale delle Cook, dopo 4 ore ma dell’ 8 Settembre. Le Cook ci hanno accolto nella maniera migliore, splendido sole, temperatura gradevole, mare dalla mille tonalità di blu ed azzurro, palme e spiagge bianche, proprio l’immagine da cartolina che un viaggiatore si aspetta di trovare nel Pacifico. Rarotonga è una piccola e tranquilla Isola, che si gira tutta in motorino, in circa un’ora.
La popolazione è pacifica ed accogliente, e direi felice, molte donne portano coloratissime corone di fiori, e tutti sorridono. Abbiamo trascorso 2 giorni nell’Isola e 2 giorni nell’Isola di Aitutaki, vero paradiso terrestre che si specchia in un mare turchese. Abbiamo passato una giornata in barca nella Laguna dell’Isola, considerata una delle più belle al mondo, navigando tra vari atolli circondati di un mare turchese, pieno di vita , camminando su lingue di sabbia dorata che si stendono nel mare. Ci siamo veramente riempiti gli occhi….Ma ormai è ora di tornare, il viaggio è lungo circa 26 ore di volo fortunatamente spezzate a Singapore, e dopo 20 giorni rimettiamo piede sul suolo Italiano….. Un viaggio con la V maiusola…..
CIGV HQ – Siége International
26 Avenue Bourguiba
2013 Ben Arous – Tunisia-
Tel : + 216 71 38 32 66
E-Mail : cigv-hq@planet.tn
©2022. C.I.G.V